L'incontenibile spinta a muoversi di una generazione di ragazzini


Per la prima volta nella storia d’Europa, dagli inizi del Medioevo, ci troviamo di fronte a una migrazione di bambini e ragazzi che partono soli dai propri Paesi in cerca di una vita migliore. La Teen Immigration - così la definiamo - è un fenomeno generazionale inedito che richiede analisi e interpretazioni nuove rispetto al passato. Questa spinta a muoversi è la cifra di un continente giovane, di un’abitudine a spostarsi verso le grandi città, dell'accesso digitale alle informazioni, del desiderio di cambiare condizioni di vita.

45.000 i minorenni sbarcati in Italia negli ultimi tre anni, poco più che bambini, in viaggio da soli dall’Africa dell’Est, dal Maghreb e dal Corno d’Africa: una migrazione di ragazzini mai conosciuta. Partono bambini, poi tutto cambia: paura, prigionie, lavori forzati, torture, abbandoni, solitudini grandissime ritornano nei racconti dei ragazzi che sono riusciti a raggiungere l’Italia. Il viaggio li trasforma, li fa crescere molto in fretta, li separa forzatamente dai loro affetti ma, al contempo, amplia la loro capacità di adattarsi, di apprendere nuove lingue e stili di vita.

L'incontenibile spinta a muoversi di una generazione di ragazzini


Per la prima volta nella storia d’Europa, dagli inizi del Medioevo, ci troviamo di fronte a una migrazione di bambini e ragazzi che partono soli dai propri Paesi in cerca di una vita migliore. La Teen Immigration - così la definiamo - è un fenomeno generazionale inedito che richiede analisi e interpretazioni nuove rispetto al passato. Questa spinta a muoversi è la cifra di un continente giovane, di un’abitudine a spostarsi verso le grandi città, dell'accesso digitale alle informazioni, del desiderio di cambiare condizioni di vita.

45.000 i minorenni sbarcati in Italia negli ultimi tre anni, poco più che bambini, in viaggio da soli dall’Africa dell’Est, dal Maghreb e dal Corno d’Africa: una migrazione di ragazzini mai conosciuta.


Tutto è cominciato con una vacanza.


È Pasqua 2017 quando i primi ragazzi arrivano nelle nostre case. L’occasione è offerta dal progetto Fare Sistema Oltre l’Accoglienza che cerca famiglie disponibili a passare alcuni giorni con un minore non accompagnato residente in una comunità d’accoglienza. Ospitare richiede sempre tempo ed energia, ma l’occasionalità rende semplice l’idea. I primi ospiti sono Ousman e Bakary, poi Sekou, Kanjura, Madi, Alpha. Finita la breve vacanza il legame prosegue, e man mano che raggiungono la maggiore età (e il venir meno delle tutele) tornano tutti da noi. Poi Alpha porta Maxwell e Barry, Ousman porta Samba, Bakary porta Buhari. Sekou porta Moussa e Namori. Poi James e Muntari… e così da un piccolo drappello, nel nostro quartiere milanese  i ragazzi sono 20. E oggi 40. Con lo stesso passaparola, si è creata la rete di persone che accoglie. Si chiede ad un amico, alla famiglia di compagni di classe dei figli, al vicino di casa, e così, senza un progetto a monte o un'organizzazione, ci si ritrova ad essere una vera e propria rete.

7 cose in cui crediamo

Tutto è cominciato con una vacanza.

È Pasqua 2017 quando i primi ragazzi arrivano nelle nostre case. L’occasione è offerta dal progetto FSOA che cerca famiglie disponibili a passare alcuni giorni con un minore non accompagnato di una comunità d’accoglienza. Ospitare è complicato ma l’occasionalità rende semplice l’idea. I primi ospiti sono Ousman e Bakary, poi Sekou, Kanjura, Madi, Alpha. Finita la breve vacanza il legame prosegue, e man mano che raggiungono la maggiore età (e il venir meno delle tutele) tornano tutti da noi. Alpha porta Maxwell e Barry, arrivano Samba e Buhari, Moussa e Namori... Sono 10, poi 20... oggi i ragazzi sono 40. Con lo stesso passaparola, si è creata la rete di persone che accoglie. Si chiede ad un amico, ai compagni di classe dei figli, ai vicini, e ci si ritrova ad essere, senza un progetto a monte, una vera e propria rete.

7 cose in cui crediamo

La famiglia non è il sangue, sono le relazioni.

Alpha (Gambia) 20 anni

E questi siamo noi

La famiglia non è il sangue, sono le relazioni.

Alpha (Gambia) 20 anni

E questi siamo noi